Nuova ASI 2400 MC Pro prime prove

zwo camera astrofotografia colore raffreddata Nuova ASI 2400 MC Pro prime prove

A giugno 2020 l’azienda ZWO mi informa che mi avrebbe mandato in test una delle prime ASI 2400 MC Pro, una nuova camera astronomica sulla quale avrei potuto svolgere le mie prove fotografiche. Oggi vi anticipo le caratteristiche della camera e vi mostro le prime prove. Non si tratta di una recensione completa ancora, ma delle prime impressioni dopo diverse notti di scatto.

Di che cosa si tratta?

La nuova ASI 2400 MC Pro è una camera astronomica CMOS a colori con formato Full Frame. Monta il nuovo sensore retroilluminato IMX410 prodotto da Sony e un ADC da 14 bit. Oltre al grande formato finale d’immagine, quello che più mi ha incuriosito di questa camera è la dimensione abbondante dei pixel di ben 5,94 um.

zwo camera astrofotografia colore raffreddata Nuova ASI 2400 MC Pro prime prove

Nonostante il valore elevato di MegaPixel quindi questa camera astronomica a colori non dispone soltanto di un basso rumore di lettura, ma anche di una Full Well Capacity elevata.
La FWC rappresenta “la capacità del pozzo”, ovvero la soglia oltre la quale il singolo pixel satura (clippa), non potendo più ospitare altra carica e stabilendo quindi, insieme al punto più scuro registrabile e distinguibile dal rumore, la dinamica complessiva del sensore.
Avere un basso rumore e un’alta FWC permetteranno ad un sensore di separare tante più sfumature luminose, ma anche (nel pratico dell’astrofotografia deep sky) di registrare la debole intensità di una nebulosa lontana senza saturare le stelle.

Le prime prove della nuova ASI 2400 MC Pro sono state appassionanti e per questo devo ringraziare anche il negozio Artesky che mi ha permesso insieme a ZWO di poter vivere questa nuova esperienza diretta. Nonostante non disponessi di telescopi con campo spianato full frame, ho avuto ugualmente modo di misurare le prestazioni di questa camera e iniziare a farmi un’idea sulla sua resa fotografica.

Nuova ASI 2400 MC Pro prime prove
Filtro L-eXtreme, quattro ore di segnale sulla nebulosa Pellicano IC 5070, prima prova della ASI 2400 MC Pro con lo Sky-Watcher 200/800.

Il primo test è stato un bicolor con un filtro unico multi-banda stretta realizzato impostando la camera a Unity Gain (gain = 158). L’unity gain è un punto preciso che ritroviamo spesso sui nuovi sensori retroilluminati dove, nonostante l’aumento di gain, avviene un calo drastico del rumore di lettura in grado di riportare la dinamica finale della camera ad un livello il più delle volte quasi equivalente alle prestazioni a gain zero.
In sostanza ci permette di “riempire prima” il nostro istogramma ed accorciare le pose, senza una perdita eccessiva di dinamica.

Nuova ASI 2400 MC Pro prime prove SH2-129 (nebulosa Pipistrello) e Ou4 (nebulosa Calamaro) nel Cepheo astrofotografia
Dal mio cielo questo è il risultato ottenuto con la nuova ASI 2400 full frame e con il filtro Optolong L-eXtreme (Ha:Oiii da 7nm) con circa 9 ore e 45 di integrazione.

La seconda prova è stata a tutti gli effetti un colpo di testa. Ve lo dico subito, così da eliminare qualsiasi dubbio:

le nebulose Pipistrello e Calamaro sono da realizzare con filtri a banda stretta singoli e possibilmente con sensore monocromatico.

Questa zona di cielo è parecchio debole e decidere di tentare la sorte con una camera a colori ed un filtro multi-banda passante è stata un po’ una follia. Nonostante questo ho potuto valutare una volta di più le prestazioni di questa camera, che dispone tra le altre cose di un’efficienza quantica dichiarata dell’80% ed è esente da amp glow.

Nuova ASI 2400 MC Pro prime prove Nebulosa Scopa della Strega NGC 6960 asi 2400 rc tecnosky rc8 banda larga l-pro optolong nebulosa velo
Prima luce di un RC 8” con focale di 1600 mm (f/8) ed un campionamento di 0.77″/pixel.
L’immagine è un crop per esaltare i filamenti della nebulosa Velo scattata in banda larga con L-Pro per due notti, con un totale di 103 scatti da 300 secondi.

La cosa bella di poter disporre poi di pixel così grandi è che possiamo allungare la focale. Così per la mia terza prova non solo ho deciso di scattare in banda larga, ma di farlo con un telescopio RC da 8”, portando la focale a 1600 mm con un campionamento di 0.77”/pixel.
Decidendo di scattare sempre ad unity gain per via del rapporto focale lento, ho collezionato due notti di scatti sulla nebulosa Scopa della Strega NGC 6960, una parte meravigliosa della nebulosa Velo, abbagliata dalla stella 52 Cygni.

Una combinazione ideale di focale, rapporto focale e caratteristiche del sensore hanno prodotto un’immagine ricca di colori e con dettagli scolpiti.

Tutte queste prime prove sono state realizzare ad una temperatura della camera di -10°. Oltre al sistema di raffreddamento la nuova ASI 2400 possiede anche una memoria ram DDR3 integrata per una gestione più rapida dei file ed una resistenza anti-condensa che eviterà la comparsa di ghiaccio sulla finestra del sensore.

Per ora è tutto, seguiranno senz’altro altre prove. L’abbondante sensore da 36 mm x 24 mm con pixel da 5,94 um rende questa nuova camera astronomica CMOS uno strumento capace di rispondere sia ai tempi rapidi di realizzazione delle immagini offerti dalle camera a colori, sia di rispondere agli astrofotografi più esigenti che potranno montare questa camera su telescopi spianati fino a formato full frame.

Ricordate che nell’Area Riservata trovate i dark da scaricare per le vostre valutazioni dirette. A presto con altre informazioni!

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