Giorno 14 con Asi Air Pro e i test sono giunti ad una questione importante: gli esperimenti di guida (parte uno, pt1).
In una questione così poco standard come i settaggi di una guida, inevitabilmente dipendenti non solo dalle impostazioni software, ma da tutti gli elementi che compongono il nostro setup, mi limito a raccontarvi le mie prove, nell’eventualità che possano essere di qualche aiuto a chi si troverà ad utilizzare questo strumento.
Le prove principali delle ultime due notti sono state effettuate con la seguente configurazione:
- Tubo di ripresa: Sky-Watcher 200/800 f/4 con camera ZWO ASI 294.
- Tubo di guida: Sky-Watcher Evostar 72 con camera ZWO ASI 120 mini e Evoguide 50 con camera ZWO ASI 120 mini.
I campionamenti rispettivi dei setup sono quindi: 1,19” / Pixel per il tubo di ripresa e 1,84” / Pixel per il tubo di guida Evostar. Con l’Evoguide 50 e ASI 120 mini (senza nessuna lente di Barlow) il campionamento del sistema di guida è di 3,2” / Pixel.
Asi Air Pro, così come il suo predecessore, vi mette a disposizione una versione compatta di PHD2 Guiding. Potrete perciò semplificare la parte relativa alla guida con impostazioni di default mediamente efficaci che vi faranno avviare un’autoguida sul telescopio senza conoscere granché. Vediamo però con quali risultati:
La prima cosa da capire è che il sistema proposto da ZWO con Asi Air e successivamente con Asi Air Pro ha l’obiettivo di semplificare l’utilizzo di un setup
Non penso ci sia la pretesa da parte di ZWO di eguagliare necessariamente o addirittura migliorare i setup più tradizionali caratterizzati dalla presenza di un computer e da diversi software per gestire e controllare tutte le varie parti.
In effetti le impostazioni di default di Asi Air Pro mi hanno permesso la prima sera di fare una cosa notevole: selezionare con un dito sullo schermo una stella di guida affinché tutto il sistema si avviasse in completa autonomia, calibrandosi ed iniziando a guidare le mie pose, intervallandole con il dithering.
E’ sufficiente impostare l’esposizione della camera e lasciare che Asi Air Pro decida il resto e, come vedete dall’immagine, la guida è stata in grado di partire. La scelta dell’esposizione è agevolata anche dalle informazioni a sinistra di questa inquadratura, con grafico, live view e dati sulla luminosità della stella presa come riferimento.
Una tolleranza di 2,00” è sufficiente per la nostra guida?
Certamente il seeing incide sempre tanto, ma diciamo pure che potremmo ragionevolmente pretendere di meglio. Il mio obiettivo di eri notte era quindi quello di raggiungere almeno un’accuratezza di 1,00”, ma ben più determinante dell’errore RMS, ottenere stelle perfettamente puntiformi nelle mie fotografie.
Prima di tutto sono partito dall’esposizione. Come vedete qui sopra le impostazioni di default relative all’esposizione erano di 0,1s, una frequenza decisamente troppo elevata per la mia montatura. Utilizzando una AZEQ6-GT dotata perciò di sistemi a cinghia, è consigliabile rimanere con esposizioni intorno ai 2 secondi, talvolta poco di più o poco di meno. Ci tengo sempre a specificare e a ricordarvi che i miei consigli sono frutto esclusivo di una mia esperienza, quindi soggettiva e basata sugli strumenti che ho utilizzato direttamente e sotto il cielo del mio osservatorio, nient’altro.
Così sono passato ad una esposizione di 2 secondi:
Nonostante questa modifica però, la montatura partiva inizialmente molto bene per poi andare a compromettere la guida con grandi errori di correzione nei primi 100 secondi. Sovra correzione? E’ quello che ho pensato, ma esposizioni a due secondi mi hanno dato risultati migliori rispetto ad altre da 1 secondo e 3 secondi. Così ho fatto caso all’aggressività sugli assi, che in questa immagine vedete impostata al 100% per la declinazione e al 70% per l’ascensione retta. Abbasso notevolmente questi valori ed ecco cosa succede nei secondi immediatamente successivi:
Rientrando da tolleranze che ormai avevano superato i 4”, i grafici iniziano a stabilizzarsi portandomi ad una situazione media decisamente migliore:
Ho mantenuto per circa cinque ore di ripresa un errore inferiore a 1”
Evostar o Evoguide? Con focali differenti e campionamenti relativi alla camera molto diversi, ecco la mia esperienza diretta: sotto il mio cielo, caratterizzato 365 giorni l’anno da pessimo seeing che mi obbliga a fare imaging planetario soltanto presso la mia associazione astrofili situata lontana dalle colline, l’Evoguide mi ha permesso di ottenere risultati migliori.
Nonostante una focale contenuta di 242 mm e un campionamento abbastanza lontano dal sistema di imaging (1,19 vs 3,2), il sistema si è stabilizzato con facilità con medie di 0.4/0.5” RMS e con stelle che restano ugualmente puntiformi sull’immagine fino ad errori medi di 1.0” RMS.
Ho intenzione di insistere presto con altri tentativi che mi permettano di allungare la focale, ma nella situazione attuale i risultati sono ugualmente molto buoni.
Questi parametri di default sono tutti impostati su 2000 ms, nella mia prova di stanotte avevo già provato in realtà a dimezzare le voci relative a Duration, ma senza avere il tempo di capire quanto e come queste modifiche influissero sul sistema di guida. Questa notte approfondirò questa parte, sperando di poter raggiungere una stabilità di guida media inferiore al secondo, sempre nel compromesso di un seeing difficile da prevedere.
Arriveranno quindi presto aggiornamenti ad “Asi Air Pro esperimenti di guida Pt1“!
Asi Air Pro esperimenti di guida Pt1