In questa recensione del filtro per astrofotografia Svbony SV220 con prove e confronti fotografici, analizzeremo insieme pregi e difetti di un filtro multibanda stretta per deep sky.
Prima di iniziare vi lascio alla recensione video, più completa di questo articolo, con confronti fotografici anche con altri filtri e un’analisi sugli aloni stellari, buona visione:
L’SV220 è un filtro in banda stretta pensato per camere a colori e che permette di isolare le due emissioni dell’ossigeno ionizzato (OIII) e dell’idrogeno ionizzato (H-Alpha). Questo filtro ha una larghezza di banda di 7 nm, garantisce quindi una buona selezione delle due bande passanti e limita il passaggio del resto dello spettro, incluso gran parte dell’indesiderato inquinamento luminoso. Non che l’inquinamento non sia presente anche su queste due bande, ma i filtri in banda stretta giocano sul contrasto, isolando alcune zone dello spettro dove certi oggetti celesti hanno una forte emissione, rendendo gli effetti dell’inquinamento meno evidenti. È consigliato per rapporti focali a partire da f/5. È adatto quindi per diverse configurazioni ottiche, ma non per tutte ed è proposto a un prezzo molto molto basso, difficile da confrontare con altri brand.
Per capire l’utilità di questo genere di filtri, in generale, è importante capire che i filtri in banda stretta utilizzano sottili rivestimenti che agiscono come una sorta di “finestre spettrali”, permettendo il passaggio solo di certe lunghezze d’onda e bloccando tutte le altre.
Come abbiamo detto, nel caso dell’SV220 possiamo selezionare con precisione le emissioni di OIII e H-Alpha. Queste due linee le troviamo negli oggetti a emissione come nebulose a emissione, resti di supernova, nebulose planetarie. Ricordate che su questo canale avete molti contenuti ormai dove vi spiego più volte le varie tipologie di filtri per astrofotografia. Potete recuperare davvero tanto materiale semplicemente cercando le parole chiave qui e scoprire come mai esistano filtri multibanda stretta, rispetto ai più classici filtri in banda stretta a singola banda passante e perché questa prima tipologia sia adatta fondamentalmente solo per camere a colori.
In ogni caso riducendo la banda passante il filtro aumenta il contrasto delle immagini che otteniamo, rendendo gli oggetti astronomici a emissione molto evidenti e dettagliati. Un trucco efficace offerto proprio dall’eliminazione di gran parte dello spettro in favore di bande dove questo genere di oggetti ha una forte emissione.
L’SV220 si presenta a un costo estremamente basso, poco più di 100 euro. Ma come funzionerà sotto il cielo? Progettato per essere utilizzato con sistemi ottici con rapporti focali da f/5 in su, l’SV220 si adatta sia a telescopi, sia a ottiche fotografiche, ma a causa dell’incidenza della luce su rapporti più “veloci”, per così dire, su ottiche f/4, f/3 e così via, servirebbero ottimizzazioni che modificherebbero profondamente il prezzo del filtro, quindi il consiglio di utilizzo arriva proprio dal produttore.
Di seguito vi lascio una fotografia realizzata con questo filtro, mentre nel filmato YouTube troverete anche gli scatti di confronto con altri filtri fotografici e un’analisi sugli aloni stellari.

Questo filtro rappresenta una soluzione molto interessante e molto accessibile per chi desidera fotografare con un filtro selettivo spendendo davvero poco e ottenendo risultati davvero discreti.