Due parole sui comuni obiettivi fotografici e sull’aberrazione cromatica e deformazione ottica nella fotografia notturna di paesaggio e nell’astrofotografia.
Le moderne macchine fotografiche permettono di catturare immagini di qualità molto elevata del cielo notturno. Tuttavia, le comuni ottiche fotografiche sono talvolta soggette a due tipi di difetti: la deformazione ottica e l’aberrazione cromatica. Difetti relativi, vorrei specificare. Poiché in parte li possiamo mitigare e in generale potremo comunque trascurarne i residui. Non sono quindi limiti, a parere mio, che rendano totalmente inadatta un’ottica fotografica che manifesta questi effetti nella fotografia del cielo notturno.
La deformazione ottica si verifica quando la luce proveniente da un oggetto viene distorta durante il suo percorso attraverso l’ottica. Questo può causare una sorta di deformazione degli elementi fotografati tanto più ci si allontana dal centro del fotogramma. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle lenti grandangolari che sono comunemente utilizzate per fotografare il cielo stellato.
L’aberrazione cromatica invece può causare un “alone” colorato residuo visibile intorno agli oggetti fotografati e una perdita di nitidezza dell’immagine. Questo difetto potrebbe essere più evidente nelle lenti con apertura maggiore, ma è utile comprendere che è difficile prevedere il comportamento di un’ottica fotografica sotto il cielo notturno senza averla direttamente provata.
Non sempre è possibile prevedere il comportamento dell’ottica fotografica dal punto di vista della deformazione ottica e dell’aberrazione cromatica. Molti fattori possono influire sulle prestazioni dell’ottica, come la dimensione della lente, la forma, la qualità del vetro utilizzato e la progettazione dell’ottica stessa.
Nel più dei casi è solo attraverso la sperimentazione pratica che si può scoprire come si comporta un’ottica specifica nella fotografia notturna. Per mitigare questo problema quindi è utile fare riferimento alle recensioni degli esperti e alle opinioni degli utenti che hanno già testato l’ottica alla quale si è interessati. Anche qui negli anni, cerco di raccontare le mie esperienze e condivido le prove fotografiche delle numerose ottiche di vari marchi che nel tempo ho occasione di testare.
L’effetto combinato di deformazione e aberrazione può avere un certo impatto sull’aspetto delle immagini del cielo stellato. Ad esempio, la deformazione ottica può portare alla distorsione delle stelle ai margini del fotogramma, mentre l’aberrazione cromatica può causare un contorno colorato innaturale sulle stelle più luminose sull’intera immagine.
Per ovviare a questi effetti indesiderati nei telescopi dedicati all’astrofotografia, sono stati sviluppati strumenti specifici come lenti apocromatiche, spianatori e correttori di coma. Per le ottiche fotografiche più tradizionali dovremo invece limitare il problema con alcuni semplici consigli.
L’utilizzo del diaframma per ridurre l’aberrazione cromatica e la deformazione ottica è un fatto ben noto nel mondo della fotografia. Chiudere il diaframma può mitigare quindi questi due fenomeni. Un altro buon motivo per attrezzarsi di un astroinseguitore. Se l’ottica ci invita a diaframmare un po’ per limitare difetti spiacevoli, allora avremo bisogno di compensare con il tempo di esposizione per ottenere comunque un’immagine di alta qualità. A causa della rotazione terreste perciò non ci basterà un cavalletto per i tempi di scatto di cui necessiteremo, ma dovremo dotarci di uno strumento che possa muovere la nostra macchina fotografica all’inseguimento del cielo. Un altro fatto più o meno noto è che tendenzialmente le ottiche fisse producono risultati migliori di ottiche con focale variabile, anche se questo non è una garanzia nel 100% dei casi.
In ogni caso, senza preoccuparci troppo, quando si fotografa il cielo stellato è importante essere consapevoli della possibilità di questi difetti e di come possono influire sulla qualità dell’immagine. Se siete alle prime armi non preoccupatevi, fotografate con tutto quello che avete a disposizione.
Deformazioni ottiche e aberrazioni sono un problema che vorrete perfezionare più avanti nella vostra passione e non sarà mai un limite nelle nostre prime esperienze fotografiche.
Teniamo poi conto che anche in fase di sviluppo e post-produzione potremo imparare a mitigare gli effetti di entrambi i fenomeni.
Più avanti nel nostro percorso, se ci appassioneremo a sufficienza da giustificarci l’investimento, potremo acquistare ottiche di buona qualità che limitino questi due fenomeni restituendoci stelle corrette e pochi residui cromatici anche a grandi aperture. Un esempio? La serie GM Sony, su 14mm e 24mm saprà stupirvi. Ricordo un meraviglioso AF-S NIKKOR 14-24mm f/2.8G ED, perfetto anche alla massima apertura. E poi su Fujifilm, bene con XF 10-24mm f/4 R OIS e Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR. Tutte esperienze che pian piano, nel tempo, vi racconto qui con articoli dedicati alle singole marche. Potete inoltre seguire le mie attività e le mie prove anche dalla mia pagina Facebook.
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