La grande nebulosa di Orione (Messier 42) fu notata durante il XVIII secolo dal famoso astronomo francese Charles Messier che si accorse della presenza di numerosi «oggetti nebulosi» nel cielo notturno. Dopo averli inizialmente scambiati per comete, iniziò a compilarne un elenco in modo che gli altri non facessero lo stesso errore. Con il passare del tempo, questo elenco incluse i 100 degli oggetti più favolosi nel cielo notturno che oggi conosciamo.
Conosciuta come “La grande nebulosa di Orione”, oggi sappiamo cosa la fa brillare così.
M42 è una grande nuvola di gas che copre oltre 20.000 volte le dimensioni del nostro sistema solare. Per la maggior parte degli osservatori sembra avere un leggero colore verdastro – causato dall’ossigeno ionizzato dalle radiazioni delle stelle vicine.
Nel cuore di questa immensa regione c’è un’area conosciuta come il «Trapezio»: le sue quattro stelle più luminose formano forse il sistema di stelle multiple più celebrato nel cielo notturno. Il trapezio appartiene ad un debole gruppo di stelle di sequenza principale e risiede in un’area della nebulosa conosciuta come la “regione di Huygenian”.
Sepolti tra i filamenti luminosi e le forme di questa nuvola di gas ci sono regioni con una forte formazione stellare.
La grande nebulosa di Orione (Messier 42) può sembrare molto pacifica nelle freddi notti invernali, ma in realtà contiene stelle molto grandi e luminose che stanno distruggendo la nuvola di gas da cui si sono formate.
Molte regioni della grande Nebulosa poi si muovono a velocità variabili, la velocità di espansione ai bordi esterni può essere causata dalle radiazioni delle stelle più giovani presenti.
L’ultima cosa incredibile successa durante lo studio di questa nebulosa è stata la scoperta di diversi pianeti gassosi alla deriva. È molto probabile che questi pianeti possano essere stelle fallite, proprio come il nostro Giove. Ma questi pianeti non orbitano attorno ad una stella nello stesso modo in cui i pianeti del nostro sistema solare orbitano attorno al Sole, semplicemente vagano alla deriva nello spazio.
Consigli per astrofotografia
Nome: Grande nebulosa di Orione
Catalogo: M 42, NGC 1976, Sh 2-281, LBN 974
Tipologia: nebulosa diffusa
Magnitudine: 4.0
Periodo per fotografarla dall’Italia: inverno (da novembre a febbraio)
Lunghezza Focale consigliata con sensore APS-C da 23.6×15.6mm: dai 100 mm in su, per vederla di una dimensione soddisfacente. Sotto questa focale ci si può concentrare sull’Anello di Barnard, che comprende molti altri oggetti
Reflex modificata obbligatoria: NO
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E poi…