L’azienda IDAS ha recentemente presentato sul mercato un filtro LPS chiamato D2 e dedicato all’abbattimento delle luci artificiali, in particolar modo LED.
Funziona? Può essere utile per migliorare l’astrofotografia deep sky?
Come si può facilmente notare dal grafico qui sopra, le luci LED tipicamente utilizzate per l’illuminazione pubblica emettono su uno spettro che attraversa tutte le zone all’interno delle quali fotografiamo. E’ quindi impossibile per definizione eliminare completamente l’ingresso di questa sorgente di inquinamento.
Stabilito che chi vuole fare astrofotografia deep sky e vive in uno dei grandi centri metropolitani illuminati a LED come Milano, Roma e Torino, dovrebbe allontanarsi il più possibile, questo filtro potrebbe aiutare.
IDAS ha realizzato l’LPS D2 con la capacità di eliminare le parti dello spettro che non corrispondono direttamente alle aree che ci interessa raccogliere, in particolar modo il picco di emissione localizzato attorno ai 460nm.
Con questo filtro sacrificheremo certamente un po’ di sfumature stellari per ottenere un ingresso di luce selettivo che permetta in buona misura di contenere l’infiltrazione della luce LED.
Dalle zone in cui opero ho una percentuale bassa di LED e per tanto resterò in attesa di poterlo testare adeguatamente sotto cieli prettamente inquinati da questo tipo di luci. Ciononostante, ho eseguito delle prove fotografiche affiancando a questo filtro anche altri due modelli. Uno a banda larga e uno a banda stretta. La risposta del filtro LPS D2 è migliore di quanto mi aspettassi, ma vi consiglio di vedere il filmato qui sotto per poter analizzare meglio i risultati.
Vi invito a guardare il filmato sul filtro IDAS LPS D2 per luci LED su YouTube per capire meglio in quali condizioni ho realizzato queste immagini:
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E poi…