Il 24 giugno io e Valentina ci mettiamo in viaggio per andare a fotografare nuovamente la Via Lattea in Val d’Orcia.
La Val d’Orcia è un’area della toscana davvero incredibile. Ricca di castelli medievali, antichi borghi e splendidi casali circondati dai famosi e tipici cipressi.
Tra le provincie di Siena e Grosseto l’intera area oggi è un parco protetto e patrimonio dell’UNESCO. Un luogo prezioso anche per la fotografia di paesaggio e per la fotografia notturna o l’astrofotografia, potendo vantare un buon cielo lontano da importanti fonti di illuminazione artificiale.
Astroinseguitore in spalla quindi e si riparte per questa terra bellissima che avevo già fotografato alcuni anni fa.
Dall’ultimo viaggio fotografico del 2018 ero tornato con una panoramica notturna della Via Lattea realizzata alla Cappella di Vitaleta, un grande classico che però vale sempre la magia di essere vissuto almeno una volta.
Da quel ricordo di una notte passata a scattare con la mia vecchia Nikon D750 un paesaggio sull’astroinseguitore composto da due strisce da 7 scatti per il cielo e da una per il terrestre, non vedevamo l’ora di ritornare.
Abbiamo trascorso due giorni nei campi di grano smisurati, ammirando un panorama senza orizzonti che trasmette un profondo senso di libertà e quiete.
Tra uno scatto e l’altro abbiamo anche iniziato a pensare dove avremmo passato la notte. I famosi cipressi di San Quirico d’Orcia quel giorno erano così belli che ci convincemmo di voler realizzare lì un’altra classica Via Lattea. Così attendemmo la notte godendo un tramonto mozzafiato sull’agriturismo Baccoleno, altra tappa nota ma inevitabile per ammirare l’infinita bellezza di questa terra.
I cipressi di San Quirico sono soltanto uno degli spot famosi dell’area, ma non più affascinanti di tantissimi altri punti e interessanti spot fotografici sparsi ovunque.
Stabilito durante il giorno quale sarebbe stato il nostro punto di scatto notturno, abbiamo atteso la notte per scoprire delle ottime condizioni di scatto. Avevamo scelto questo weekend per approfittare dell’assenza della Luna nel cielo, parametro fondamentale per poter fotografare la Via Lattea, ma arrivati alla notte dello scatto abbiamo notato anche la presenza di un cielo particolarmente pulito, secco e trasparente.
Ero impaziente di testare sotto il cielo notturno alcune ottiche Fujifilm che non avevo ancora avuto occasione di utilizzare di notte. Quindi raggiungiamo il punto di scatto, montiamo gli astroinseguitori Star Adventurer di Sky-Watcher, impostiamo la modalità manuale nelle nostre mirrorless e iniziamo a scattare.
Veniamo quindi a Fujifilm: pregi e difetti.
Premesso che attualmente non ho nessuna collaborazione con questo marchio. Queste sono tutte prove che sto svolgendo da diverse settimane per misurare quante più caratteristiche possibili della strumentazione che attualmente sto utilizzando per fotografare a tempo pieno, dopo essermi liberato delle ultime reflex.
Con me avevo una Fujifilm X-T3 e una X-T30 e le ottiche:
- Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR
- Fujifilm XF35mm f/1.4 R SUPER EBC
- Fujifilm XF 10-24mm f/4 R OIS
- Fujifilm XF 18-55mm f/2.8-4 R LM OIS
- Fujifilm XF 100-400mm f/4.5-5.6 R LM OIS WR
Per fotografare la Via Lattea in Val d’Orcia ho scelto la X-T3, attrezzata con il Vertical Battery Grip VG-XT3. Speravo di avere una notte buona per valutare le prestazioni notturne di tre ottiche in particolare: il 23mm e il 35mm fissi (f/1.4) e il 10-24mm f/4. Le tre immagini seguenti sono state realizzate con questi strumenti: l’orizzontale a campo più largo con il 10-24mm a 10mm f/4. L’immagine verticale con il 23mm a f/1.4 e l’orizzontale a campo più stretto con il 35mm a f/1.4.
Tutte le fotografie sono composte da uno scatto per il terrestre con astroinseguitore spento e uno scatto per il cielo con astroinseguitore acceso. Quindi nessuno stack di immagini. Non ne ho avuto fisicamente il tempo. Avendo circa un’ora e mezza di finestra utile per poter fotografare la Via Lattea in corrispondenza dei cipressi di San Quirico, il cambio di tre ottiche con relative prove di scatto, messe a fuoco e riequilibratura dell’astroinseguitore, mi ha permesso di realizzare questo totale di scatti.
Pregi e difetti, dicevo.
Non è una novità che le tradizionali ottiche fotografiche di notte possano esibire un certo livello di aberrazione cromatica e deformazioni ottiche, ma l’unico modo per valutarle davvero è provarle. Ho intenzionalmente scattato a tutta apertura con il 23mm e il 35mm, ottenendo un rapporto di f/1.4, proprio per misurare le prestazioni dell’ottica nell’area di maggior rischio.
Sono rimasto stupido di due cose, che saranno comunque oggetto di un altro articolo dedicato alle ottiche Fujifilm: le ottime prestazioni a f/1.4 del 23mm e le enormi deformazioni ottiche del 35mm. Senz’altro difficili da apprezzare sulla versione web delle immagini, il 35mm è stata l’unica ottica a mostrare un livello di deformazioni ottiche tali per cui, quando mi sarò assicurato che l’obiettivo non abbia difetti, lo escluderò dai futuri utilizzi di paesaggistica notturna.
Un buon risultato per il 23mm e per il grandangolo 10-24mm, entrambi con deformazioni e aberrazioni cromatiche gestibili e trascurabili e che mi hanno garantito un buonissimo risultato anche con una singola posa fotografica.
Il Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR in particolare mi sta davvero conquistando.
Lo potete vedere all’opera anche in un contesto notturno urbano durante la Notte Rossa di Maranello del 2022. Questa lente leggerissima si sta rivelando utile in molte situazioni, diurne e notturno, e penso che diventerà un elemento indispensabile del mio zaino fotografico da viaggio.
La Val d’Orcia è un territorio pieno di meraviglie che vi consiglio di visitare. Anche se non siete interessati alla fotografia, poiché il buon vino, il cibo e i panorami sconfinati sapranno conquistarvi.
Noi ci rivediamo presto per un altro racconto di viaggio! Ricordatevi che potete seguire sulla mia pagina Facebook tutto il materiale di viaggi, prove fotografiche e strumentazione.