A inaugurare quest’anno il nuovo “periodo delle galassie” è stata un’astrofotografia realizzata sulla bellissima galassia M 106 in HaLRGB.
Il periodo delle galassie è una ricorrenza nella vita di un astrofotografo che identifica un momento preciso dell’anno dove l’assenza nel cielo notturno di grandi nebulose a emissione orienta la scelta fotografica deep sky su lontane galassie.
Per inaugurare il periodo delle galassie 2022 ho scelto quest’anno uno splendido soggetto che mi era già capitato di fotografare negli anni precedenti: la galassia Messier 106.
Si tratta di una galassia a spirale che troviamo nella costellazione dei Cani da Caccia e che dista circa 23 milioni di anni luce. Al suo centro un buco nero supermassiccio rende l’aspetto della galassia particolare. Due bracci composti da gas invece che da stelle, sembrano conseguenza diretta dell’attività del buco nero.
Il telescopio spaziale Hubble e alcuni osservatori da Terra sono stati in grado di fotografare con ottimi risultati questi deboli bracci di gas incandescente. Una prova che ho tentato umilmente di riprodurre con la mia strumentazione e da un cielo senz’altro limitato dall’inquinamento artificiale.
Sono partito allestendo un nuovo componente sul mio setup principale composto da una EQ8 e da uno Sky-Watcher 300 f/4: una ruota portafiltri motorizzata ZWO 7×36, ovvero sette posizioni per filtri da due pollici.
Con questa ruota ho potuto raggiungere un nuovo livello di automazione nelle sequenze di scatto. Potendo automatizzare l’alternanza dei filtri R, G e B con quello di luminanza e in banda stretta, e ho iniziato a scattare per un paio di notti assemblando prima di tutto l’immagine destinata alla crominanza.
La parte più complessa è emersa iniziando a raccogliere scatti in H-Alpha che, uniti alla luminanza, avrebbero composto un’immagine HaLRGB.
Nella fotografia finale ho tentato infatti di mostrare almeno uno dei due bracci di gas ionizzato, quello più “fotogenico” per quando non sia un segnale particolarmente forte da catturare. L’immagine che vi mostro è il risultato di 5 ore di luminanza, 45 minuti per canale R, G e B e 8 ore di H-Alpha.
Nonostante dei buoni dettagli che descrivono il nucleo di questa strepitosa galassia del cielo invernale, questa nuova esperienza su M 106 mi ha presentato bene le difficoltà che dovrò superare a parità di cielo e strumentazione per poter in futuro raccogliere e rappresentare meglio il segnale H-Alpha dei bracci ionizzati. Nulla di scontato, ma queste sfide annuali che ci permettono ogni volta di mettere in gioco le nostre nuove conoscenze acquisite sono il cuore dell’astrofotografia deep sky.
In ultimo, riassumo come sempre qualche indicazione di massima riguardante la fotografa su questo affascinante oggetto invernale di profondo cielo che potrete pianificare sul sito Telescopius.
Nome: Galassia M 106 e le compagne NGC4248, NGC 4232 e NGC 4231
Catalogo: NGC 4258, CGCG 243-67, CGCG 244-3, MCG 8-22-104, PGC 39600, UGC 7353, V V 448
Tipologia: galassia
Periodo per fotografarla dall’Italia: inverno e primavera
Lunghezza Focale consigliata rispetto ad un sensore APS-C da 23.6×15.6mm: dai 350/400 mm in su per apprezzarne le forme
Sensore modificato per emissione H-Alpha obbligatorio: no