Stacking sulla nebulosa Velo: l’integrazione in astrofotografia quanto è importante?
Nel filmato di seguito ho animato lo stacking di diverse ore di immagini acquisite con un telescopio RC8 GSO Tecnosky e la camera ZWO ASI 2400 sulla nebulosa Velo NGC 6960. In assenza di scatti di calibrazione, dark e flat, lo scopo dell’animazione è quello di rappresentare il beneficio dell’integrazione in astrofotografia deep sky per il miglioramento del rapporto segnale/rumore (SNR) e la riduzione del rumore fotonico.
Come potrete vedere nel filmato, mentre l’integrazione di una manciata di frame porta già ad una notevole riduzione del disturbo percepito, dovuto principalmente allo shot noise (rumore fotonico), continuare ad integrare aumenterà poi qualità e profondità della nostra immagine.
In realtà il fenomeno che osserviamo dall’inizio alla fine risponde principalmente ad un semplice rapporto espresso in:
Dove N = al numero dei fotoni intercettati ed utilizzati dal sensore e dove il rapporto segnale/rumore (in questa condizione ideale priva delle fonti di disturbo prodotte dall’elettronica del sensore) è stabilito dal numero di fotoni intercettati ed utilizzati fratto la radice di sé stesso.
Più integriamo e più il rumore fotonico avrà un peso inferiore rispetto al nostro segnale, rendendo “più certa” la posizione di ogni dettaglio della scena sulla nostra fotografia e contribuendo quindi nella rappresentazione di un’immagine che percepiremo qualitativamente migliore.
Un esempio semplice di un concetto basilare della fotografia digitale, ma determinante nell’astrofotografia di profondo cielo.
Trovi altri esempi su questo argomento qui:
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