Oggi vi condivido una sessione di astrofotografia in banda stretta sulla nebulosa Sh2-232, rinominata anche The Great Pumpkin per la sua strana forma.
Le nebulose SH2, conosciute anche come Sharpless, prendono il loro nome dall’astronomo americano Stewart Sharpless, che nel 1959 compilò un catalogo di regioni a emissione di idrogeno ionizzato nella Via Lattea. Il catalogo Sharpless elenca più di 300 nebulose diffuse in tutto il cielo settentrionale, numerate in base alla loro posizione galattica.
Tra queste, le nebulose SH2-232, SH2-235 e SH2-233 occupano un posto speciale. SH2-232 è una grande nebulosa a emissione caratterizzata da colori intensi e forme intricate. SH2-232 è il risultato dell’interazione tra giovani stelle calde e i gas circostanti. È uno dei siti di formazione stellare più attivi della nostra galassia, con protostelle incandescenti che illuminano le nubi circostanti.
SH2-235, situata nelle vicinanze di SH2-232, è una nebulosa a emissione estesa che si estende per diversi anni luce nello spazio. Le sue caratteristiche distintive includono strutture filamentose e globuli di polvere, che conferiscono a questa nebulosa un aspetto particolarmente affascinante. Anche SH2-235 è associata alla formazione di nuove stelle e al processo di nascita delle stelle.
Infine, SH2-233 è una piccola nebulosa a emissione. Sebbene possa sembrare meno spettacolare rispetto alle sue controparti più grandi, SH2-233 è comunque una regione di intenso attivismo stellare. Le giovani stelle presenti al suo interno stanno scolpendo il gas circostante, creando interessanti strutture e pattern che attraggono l’attenzione degli osservatori del cielo.
Questa immagine è stata realizzata componendo un semplice bicolor in ultra banda stretta, selezionando quindi soltanto le bande dell’idrogeno ionizzato H-Alpha, che compone praticamente tutto quello che vedete, e l’ossigeno ionizzato Oiii, quasi del tutto assente, se non per una debole traccia visibile al centro della nebulosa Sh2-235.
Ultima prova del rifrattore Tecnosky OWL SLD90 APO con il suo spianatore 1x con backfocus regolabile. Mi sarebbe piaciuto acquisire anche lo zolfo e comporre una Hubble Palette, ma qui in osservatorio tra nebbia e nuvole non si scatta mai. Vedremo se riuscirò nei prossimi giorni.
Il resto dell’equipaggiamento, come per le precedenti immagini, è sempre formato da una ZWO AM5 e una Player One Poseidon-M con ruota Player One da 2” e 7 posizioni. Vi anticipo che è in arrivo il fratello maggiore di questo bel rifrattore da 90mm perché sono rimasto davvero colpito dalle sue prestazioni e quindi proseguirò provando anche altri modelli.
Per i curiosi, trovate altre informazioni sull’immagine e sulla strumentazione in questo filmato sul canale YouTube: