Conosciuta con diverse denominazioni, tra cui NGC 6888, Sharpless 105 e Caldwell 27, la Nebulosa Crescent è un target perfetto per l’astrofotografia deep sky, situata nella costellazione del Cigno. Ormai sono anni che la fotografo perché per un motivo o per l’altro, d’estate spesso mi ritrovo lì. Il fascino di questo oggetto astronomico secondo me merita sempre una visita.
La maestosa forma e l’incantevole bagliore della Nebulosa Crescente sono il risultato di un evento celeste spettacolare: una collisione stellare. La stella Wolf-Rayet WR 136 (HD 192163) è entrata in collisione con il vento espulso da una stella che, in passato, si era trasformata in una gigante rossa. Questo violento impatto ha creato un guscio denso, in continua espansione a una velocità di 80 km/s, e ha generato due onde d’urto.
Una delle onde d’urto si sta propagando verso l’esterno dal guscio, dando luogo a una struttura filamentosa che possiamo ammirare nelle immagini della nebulosa.
L’altra onda d’urto si sta muovendo verso l’interno, formando una bolla di gas riscaldato a temperature talmente elevate da emettere raggi X. Il gas caldo espulso dalla stella causa una perdita di circa una massa solare di materiale ogni 10.000 anni.
Grazie alle osservazioni, gli astronomi hanno stimato che la stella Wolf-Rayet WR 136 ha un’età di circa 4,7 milioni di anni ed è 3,3 volte più grande e 15 volte più massiccia del nostro Sole. Si ritiene che, tra poche migliaia di anni, la stella WR 136 raggiungerà la fine del suo ciclo vitale, esplodendo in un evento di supernova.
La storia della Nebulosa Crescente inizia alcuni secoli fa quando fu scoperta da William Herschel nel 1792. Tuttavia, la sua formazione risale a un periodo molto più remoto, tra 250.000 e 400.000 anni fa, quando la stella progenitrice espulse il suo vento stellare che, in seguito, entrò in collisione con la stella Wolf-Rayet.
In questa nuova occasione fotografica ho realizzato un bicolor relativamente veloce, sette ore di H-Alpha e sette di ossigeno ionizzato (Oiii).
Un bicolor quindi migliorabile, ma mi interessava proseguire le prove con la Player One Poseidon-M Pro e ho scelto alcuni target che mi permettono di fare delle valutazioni. In verità essendo il sesto diverso allestimento del sensore IMX 571 che provo, più che altro le considerazioni diventano di hardware e di stabilità software, cambia meno a livello fotografico. Ad ogni modo avrò tempo per parlarvi di questa camera interessante.
Tutte queste sono notti calde e tanto umide (luglio 2023). Le condizioni del cielo non sono ideali, ma un telescopio con 300mm di diametro e una banda stretta riescono a cavarsela ottenendo qualcosa di buono. In fin dei conti anche quando le condizioni non sono perfette, preferisco comunque scattare. Sono tutte occasioni per trascorrere più tempo possibile sotto il cielo e continuare a vivere questa infinita disciplina. Alla prossima!