Quest’anno ho dedicato qualche notte di astrofotografia sulla nebulosa planetaria PK 104-29.1, un oggetto di profondo cielo debole ma davvero affascinante.
La nebulosa fu scoperta da Rebecca Jones nel 1941. La Jones scoprì diversi oggetti astronomici tra gli anni ’30 e gli anni ’40 del secolo scorso, condividendone alcune con Richard M. Emberson.
Identificabile nella costellazione Pegaso, questa nebulosa planetaria si trova a circa 2300 anni luce dal nostro pianeta, dove una stella nelle ultime fasi di vita ha espulso un guscio di materiale ionizzato che oggi possiamo fotografia principalmente con filtri selettivi OIII.
Caratteristiche della nebulosa
La prima notte di astrofotografia l’ho infatti dedicata all’acquisizione dell’ossigeno ionizzato, utilizzando un telescopio newtoniano Sky-Watcher 300 f/4 e un filtro Antlia OIII da 3.5 nanometri.
La nebulosa PK 104-29.1 (o Jn 1) è la nebulosa planetaria numero 1502 inserita dagli scienziati Luboš Perek e Luboš Kohoutek nel loro catalogo verso la fine degli anni ’60. Ha un’estensione di circa 5,3 primi e una magnitudine di 15,1. Se volete scoprire qualcosa in più su questi scienziati e sulla storia della scoperta delle nebulose planetarie, vi consiglio di seguire il mio progetto video/fotografico che trovate qui, in alternativa anche le versioni video sul canale YouTube.
L’oggetto risulta abbastanza rarefatto, ma con un buon diametro riuscirete senz’altro a distinguerla nel mare di stelle circostanti. Ed è proprio in questo mare di stelle che potrete impreziosire la vostra fotografia identificando a poca distanza (prospettica) dalla nebulosa una quasar.
Quasar [VV2006] J233604.7+302355
Una quasar lontana, pensate, ben 10,2 miliardi di anni, eppure, con una magnitudine compresa tra 19 e 15 (a seconda della banda selezionata) è un puntino ai confini dell’universo visibile che potrete identificare su un’immagine di astrofotografia amatoriale. Questo perché le quasar sono galassie molto particolari, che emettono al proprio centro una luce così potete da poter essere “facilmente” avvistata anche a incredibili distanze cosmiche.
Nella seconda notte di astrofotografia sulla nebulosa planetaria PK 104-29.1 mi sono poi occupato dell’idrogeno ionizzato H-Alpha, qui particolarmente carente, ma utile per montare un’immagine a colori e indispensabile per poter distinguere un piccolo guscio di gas esterno che qui notate in basso a destra rispetto al centro della nebulosa.
Ho mantenuto la grafica con i dati della quasar aggiungendo un indicatore in minuti d’arco per avere un’idea dell’estensione angolare della nebulosa. Nel mio portfolio trovate comunque una versione senza scritte.
Note per astrofotografia
Nome: PK 104-29.1
Catalogo: PK 104-29.1, Jn 1
Tipologia: nebulosa planetaria
Periodo per fotografarla dall’Italia: estate e autunno (agosto/ novembre)
Lunghezza Focale consigliata rispetto ad un sensore APS-C da 23.6×15.6mm: da 1000 mm in su
Reflex modificata: la parte di idrogeno ionizzato è debole, la parte intensa è OIII che non richieste un sensore modificato.