Il colore in astrofotografia deep sky, passando dalla banda larga fino a all’Hubble Palette, che cosa ci rappresenta esattamente? A cosa è dovuta la varietà di colori con cui troviamo spesso rappresentati gli stessi soggetti astronomici?
Parte del lavoro dell’ultimo mese mi sarà utile proprio per parlarvi dei colori con cui normalmente rappresentiamo in astrofotografia amatoriale le splendide nebulose a emissione che popolano il cielo notturno.
Il tema del colore e della “fedeltà cromatica rispetto alla realtà” è un argomento interessante e spinoso in astrofotografia deep sky.
In questa immagine vi mostro le principali rappresentazioni che possiamo dare allo stesso soggetto astronomico a emissione.
La nebulosa Proboscide d’Elefante può essere rappresentata in banda larga, in banda stretta, con singoli canali monocromatici, con montaggi bicolor, CFHT, Hubble Palette, starless e con soluzioni che integrano alla banda larga uno o più canali realizzati con filtri selettivi.
I risultati sono molto diversi tra loro, ma ognuno di essi rappresenta e descrive lo stesso soggetto astronomico con grande varietà estetica ed esaltando diverse caratteristiche della nebulosa sulle quali possiamo soffermarci e che amplificano la nostra comprensione di questi oggetti astronomici.
Nel filmato di seguito ho cercato di costruire un percorso completo che spiega tutte queste diverse fotografie e l’origine dei diversi colori.
E’ stato un viaggio fotografico appassionante quello dell’ultimo mese sulla nebulosa Proboscide d’Elefante.
Un viaggio vero e proprio, che ha attraversato parte dell’Italia, dall’osservatorio Carl Sagan in provincia di Modena, fino alle cime isolate del parco del Monte Peglia e della Selva di Meana, in provincia di Terni. Questo lavoro fotografico racchiude come sempre tanti nuovi incontri, risate e notti sotto le stelle passate in compagnia di chi sa sempre farti sentire a casa.
Setup:
Sky-Watcher AZEQ6-GT
Askar ACL200 APO 50mm F/4.0
ZWO ASI 2400 MC Pro
ZWO ASI 294 MM Pro
Antlia Ha 3nm, Oiii 3.5nm, Sii 3.5nm
“Il colore in astrofotografia deep sky dalla banda larga all’Hubble Palette”