Il campionamento in astrofotografia deep sky è un argomento rilevante, mette in relazione la nostra ottica con il sensore fotografico, nello specifico la lunghezza focale con la dimensione dei pixel che compongono il sensore, determinando il potenziale risolutivo (ideale) del nostro sistema fotografico.
Che cos’è in parole semplici?
Con il campionamento siamo in grado di determinare quale angolo di cielo riusciremo a racchiudere su un pixel del nostro sensore, in questo modo possiamo quindi stabilire la “scala dell’immagine”, un termine che in astrofotografia si sostituire ad un altro utilizzato soltanto nell’esperienza visuale osservativa: l’ingrandimento.
Questo video è vecchio e girato in qualità imbarazzante, ma se non sai nulla del campionamento potrà esserti di aiuto!
Ricordate che nei moduli di calcolo di questo sito potrete calcolarlo direttamente mettendolo anche in relazione al vostro sistema di guida, trovate la pagina dei moduli di calcolo qui: moduli di calcolo.
Nonostante venga spesso ignorato quando si inizia con le prime esperienze di astrofotografia arrangiandosi con almeno parte della strumentazione che si ha già in casa, come una comune reflex, diventa invece importante tenerne conto quando scegliamo strumenti apposta per migliorare le nostre prestazioni in astrofotografia, come un nuovo tubo o la nostra prima camera astronomica.
Nel filmato che trovate qui sotto ho nuovamente ospitato Giovanni Paglioli che, oltre ad essere un amico, è un grande esperto di astrofotografia, con un passato anche professionale, ma con l’umiltà e una disponibilità rara.
Insieme a lui capiremo meglio alcuni aspetti del campionamento nella fotografia astronomica deep sky, tra sottocampionamento e sovracampionamento, tra focale e dimensione dei pixel del nostro sensore.
Il campionamento è un aspetto rilevante ma articolato, dove non avremo soltanto da curare la parte che determinerà il nostro sistema fotografico (camera + tubo), ma dovremo anche mettere in relazione il campionamento di questo setup con quello di guida. Tutto allo scopo di poter sfruttare al meglio il potere risolutivo del nostro sistema fotografico e ottenere le migliori prestazioni della nostra guida per la lunga posa.
Ricorda però di non “fissarti” soltanto su questo argomento quando scegli camera e tubo, poiché devi tener conto di diverse caratteristiche complessivamente. Un esempio pratico ed efficace? Abbia un newtoniano 200/800 f4 ad una camera planetaria come la ASI 224 e guarda il campionamento. Il valore ti suggerirà che da questo punto di vista la camera è ideale in accoppiamento per questo tubo, mentre noi sappiamo che non avremmo grandi prestazioni complessivamente in astrofotografia deep sky. Dobbiamo quindi tenere in considerazione tante caratteristiche come, in questo caso, la dimensione del sensore e del relativo formato finale d’immagine, la sensibilità o il raffreddamento. Come sempre l’ideale è comprendere l’argomento, ma anche riuscire a metterlo in relazione agli altri parametri altrettanto importanti che possono orientare la nostra scelta.