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Dark e Bias sono importanti scatti di calibrazione che ci permettono di migliorare i nostri risultati in astrofotografia, potendo “ripulire” le nostre immagini di parte dei disturbi che affliggono la fotografia digitale, in particolar modo quella notturna.
Quella che segue è una lista delle impostazioni principali che io osservo quando realizzo i miei scatti di calibrazione bias e dark. Questo elenco potrebbe esservi di aiuto se siete all’inizio della vostra esperienza in astrofotografia per darvi un punto di partenza e permettervi da lì di poter maturare la vostra esperienza e modificare eventualmente parte dei passaggi e dei parametri.
Come realizzo i bias
Ricordatevi che con i bias stiamo fotografando il rumore elettronico del sensore, quindi montiamo il tappo sull’ottica o teniamo l’otturatore chiuso.
- Non importa il cambio di tubo.
- Non importa la rotazione della camera.
- È fondamentale farli al buio circostante assoluto.
- Impostare l’esposizione più rapida della camera.
- Temperatura teoricamente irrilevante, ma non costa nulla raffreddare alla temperatura dei light.
Su diversi CMOS moderni il bias NON è da fare, poiché alcune di queste camere non lavorano bene con tempi di scatto inferiori al secondo. Nonostante stia continuando i test su diverse camere, posso già dirvi che i bias NON devono essere utilizzati su camere che montano il sensore IMX294, quindi sulla famosa camera astronomica 294.
Non realizzare i bias non comporta conseguenze drammatiche dato che lo stesso tipo di disturbo, essendo presente in ogni scatto digitale e a qualsiasi tempo di esposizione, lo troveremo anche nei dark.
Per le reflex più tradizionali, i CCD e le camere astronomiche CMOS più datate dei moderni sensori retroilluminati a basso rumore di lettura, possiamo continuare a calibrare regolarmente con i bias.
Potremo quindi realizzarli e riutilizzarli anche in caso di cambio di ottica, messa a fuoco e orientamento della camera rispetto al tubo.
Come realizzo i dark
Con i dark fotografiamo l’insieme dei disturbi prodotti dal sensore, non solo quello che raccogliamo anche con i bias, ma anche, ad esempio, il rumore termico che varia rispetto a: tempo di esposizione, temperatura operativa del sensore e temperatura circostante dell’ambiente.
- Rispettiamo la stessa temperatura (se abbiamo una camera raffreddata) usata per fare i light. Se abbiamo una camera non raffreddata è importante acquisirli la stessa sera dei light.
- Usiamo la stessa esposizione dei light.
- Impostiamo lo stesso gain e lo stesso offset dei light.
- Non importa l’orientamento del tubo, il cambio di tubo e la messa a fuoco.
- E’ fondamentale eseguirli al buio circostante assoluto.
Vi consiglio di realizzarne almeno una trentina per ottenere un buon master dark.
Dark e bias come farli e curiosità su camere astronomiche CMOS per astrofotografia