Oltre ad un altro filtro IDAS, chiamato LPS V4, aggiungiamo anche un marchio storico di filtri per la soppressione dell’inquinamento luminoso: Baader, con la sua linea di filtri UHC (Ultra High Contrast). Uno dei filtri più conosciuto e diffuso di Baader è certamente l’UHC-S / L-Booster.
Lo scopo dei filtri UHC è sempre stato quello di operare un taglio sullo spettro con lo scopo di aumentare il contrasto degli oggetti del profondo cielo.
Sottraendo infatti la luce emessa dalle fonti artificiali si migliora il contrasto degli oggetti che emettono sulle bande che il filtro lascia passare.
Senza dimenticare che in tutte queste situazioni stiamo tentando di arginare un problema generato da un cielo inquinato, e che quindi dovremmo a monte cercare di fotografare dal cielo più buio possibile, le fonti luminose artificiali con un Baader UHC-S saranno efficacemente eliminate:
Un filtro simile alla proposta di Baader è l’IDAS LPS V4:
Lo scopo di entrambi i filtri è garantire il passaggio della luce emessa dalle nebulose ad emissione operando un taglio notevole a tutto il resto della banda. In questo caso, indipendentemente dal marchio, filtri per camere a colori così selettivi introdurranno nelle vostre immagini dominanti di colore più o meno accentuate che potranno essere parzialmente corrette in post produzione, permettendovi comunque di ottenere dei buoni risultati. Non dobbiamo dimenticare che siamo costantemente di fronte ad un compromesso tra quello che tagliamo e quello che lasciamo passare. Compiere un taglio abbondante sulla banda in ingresso potrà introdurre qualche dominante, ma vi permetterà però di fare astrofotografia da luoghi dove i filtri a banda più larga fallirebbero.
Le parti precedenti di questa serie di articoli sono:
Parte 2: Filtri a banda larga IDAS e Optolong
Parte 1: Introduzione ai filtri per astrofotografia
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